A partire dal 1° gennaio 2024, la più importante novità riguardo al Superbonus è la riduzione dell’agevolazione fiscale. Novità arrivata con l’entrata in vigore del Decreto Legge 212 del 29 dicembre 2023, pubblicato in G.U. e in vigore dallo scorso 30 dicembre. Ma come molte altre detrazioni edilizie 2024, anche il 110 cambia forma quest’anno, trasformandosi in un Superbonus 70%. Le novità previste per il 2024 non interessano solo la percentuale di detrazione fruibile degli interventi iniziati nel 2024, ma anche i lavori cominciati nei precedenti anni e non ancora conclusi, e inoltre, NON E’ PER TUTTI.

 

 

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Superbonus 70%, a chi spetta e per quali interventi

Dal 2024, il Superbonus non può essere più usato per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari con indipendenza funzionale e accesso autonomo. Stop della misura, quindi, per le unifamiliari e le villette, per tali tipologia con la fine dell’anno scorso è terminata anche l’agevolazione fiscale.

Invece, potranno continuare a beneficiare dell’agevolazione fiscale del 70% i condomini e le persone fisiche proprietarie di immobili da 2 a 4 unità immobiliari accatastate distintamente, possedute in comproprietà da più persone fisiche o anche da un solo proprietario.

Per coloro che abitano in aree ritenute ad alto rischio sismico c’è anche l’opportunità di chiedere degli incentivi per i lavori volti al miglioramento delle prestazioni a tutela della stabilità sismica. 

 

Il Superbonus 70% copre diversi tipi di interventi, tra cui:

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  • i lavori di efficienza energetica come l’installazione di impianti fotovoltaici, sostituzione degli impianti di climatizzazione, isolamento termico;
  • i lavori rivolti a ridurre i rischi sismici o gli interventi di consolidamento statico;
  • i lavori di ristrutturazione edilizia.

Per avere accesso all’agevolazione fiscale gli edifici oggetto dei lavori devono conseguire un miglioramento di almeno 2 classi energetiche.
Per i condomini che non possono fruire ancora del 110%, la detrazione sarà ridotta al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Novità che saranno applicate anche ai proprietari di interi edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari.

 

Per la richiesta del Superbonus 70% bisogna seguire le procedure seguenti:

  • controllare che i lavori previsti siano tra gli interventi agevolati;
  • richiedere una diagnosi energetica dell’immobile prima e dopo l’effettuazione dei lavori;
  • svolgere gli interventi e conservare tutti i documenti relativi ai costi sostenuti;
  • presentare la dichiarazione dei redditi, riportando dettagliatamente i costi sostenuti e richiedendo la corrispondente agevolazione fiscale.

 

Fondo per i redditi più bassi

E’ bene ricordare che, come per altri bonus edilizi, anche al Superbonus 2024 si applica il principio di cassa. Ovvero la detrazione del 70%  si potrà utilizzare per le spese sostenute nel 2024 anche se i lavori non vengono effettivamente eseguiti nel medesimo anno. Al fine di tutelare i redditi più bassi e di consentire di chiudere parte dei cantieri già avviati con il Superbonus 110%, il Decreto n.212/2023 ha confermato la possibilità di accedere al fondo indigenti. Il contributo è accessibile unicamente ai cittadini con reddito di riferimento (e non ISEE) inferiore ai 15.000 euro, che hanno realizzato entro il 2023 lavori pari almeno al 60% e da utilizzare sulle spese sostenute dal 1°gennaio al 31 ottobre 2024

Superbonus, cosa cambia per redditi bassi e cantieri avviati - INFOBUILD

Il contributo sarà erogato dall’Agenzia delle Entrate con modalità che saranno indicate in un apposito Dm del MEF. A disposizione dei richiedenti circa 16 milioni di euro. Dal medesimo dl 212/2023 arriva anche una speciale “sanatoriaper quei lavori eseguiti con cessione del credito o sconto in fattura sulla base di stati avanzamento lavori SAL effettuati entro il 31 dicembre 2023 ed ancora agevolati al 110%. Anche nel caso di mancata realizzazione dei lavori o nel caso in cui non si riesca a garantire il salto di due classi energetiche, l’Agenzia delle Entrate non potrà recuperare il credito.

 

Superbonus 70% e cessione del credito

In merito alla cessione del credito ed allo sconto in fattura, per i bonus edilizi 2024 compreso il Superbonus 70%, non ci sono sostanziali novità. Con l’entrata in vigore del DL Superbonus si esclude la possibilità di cessione del credito o sconto in fattura anche per gli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici relativi alle zone sismiche 1 -2-3 compresi in piani di recupero del patrimonio edilizio o riqualificazione urbana, che non abbiano richiesto un titolo abitativo prima dell’entrata in vigore del dl (20 dicembre 2023).

 

Superbonus 110 solo nel cratere sismico 

E’ bene precisare però che il cosiddetto “Superbonus rafforzato 110previsto per il cratere sismico continuerà a vivere. Come specificato in una nota del Commissario Straordinario Castelli, potranno continuare a beneficiare dello sconto in fattura e della cessione del credito in merito al Superbonus 110%  tutti coloro che entro il 31 Dicembre 2025 sosterranno spese relative a qualsiasi intervento di ricostruzione post sismica di edifici danneggiati e resi inagibili nei comuni per i quali sia stato dichiarato lo stato d’emergenza a far data dal 1° Aprile 2009.

 

Superbonus 2024: il calendario delle scadenze

Con l’arrivo del nuovo anno in calendario ci sono diverse scadenze da ricordare per non rischiare di perdere qualche buona occasione.

Il primo termine da considerare è quello del 16 marzo 2024, la data relativa alle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate delle opzioni per i costi sostenuti nel 2023. Al contrario dell’anno scorso, non sono previste proroghe. Il termine del 16 marzo interessa soltanto i soggetti che hanno scelto e possono continuare a usare lo sconto in fattura o la cessione del credito.

La seconda data da segnare sul calendario è quella del 31 dicembre 2024. Entro la fine del 2024 i condomini che intendono fruire della detrazione del 70% dovranno terminare i lavori. Per i costi sostenuti dal 1° gennaio 2025, infatti, la detrazione fiscale scende ulteriormente al 65%.

Il 31 ottobre 2024 è invece la data entro la quale i soggetti con i redditi bassi che vogliono fruire del contributo a fondo perduto dovranno sostenere le spese.

 

 

 

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